La crisi economica e politica sta oscurando all’opinione pubblica l’emergenza educativa. Pur meno visibili, le difficoltà con cui le scuole stanno operando si sono approfondite senza trovare prospettive per il loro superamento. È vero, nel contempo, che la crisi dei sistemi di istruzione basati sulla Scuola è di natura molto profonda e non è riducibile solo ai limiti della politica. Questa consapevolezza non riduce la necessità urgente e prioritaria di rilanciare e sostenere un processo profondo e generalizzato di innovazione del fare scuola.
Il nemico della scuola, che rende le obiettive difficoltà ancora più devastanti, è l’immobilità, l’assuefazione ad una realtà che deve invece essere messa in discussione e rinnovata. Serve una stagione di cambiamento, serve rinforzare una cultura della scuola che sia in grado di progettare e sostenete il cambiamento. È tempo che il secondo comma della Costituzione (“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”) venga tradotto sul serio in criterio per l’innovazione della scuola e non solo utilizzato come riferimento retorico. La scuola, nell’affrontare la propria crisi, deve pensarsi come risorsa per aggredire la crisidella società: la scuola che si rinnova può aiutare la rinascita del Paese
Quaderno Benvenuto Cambiamento!
Pieghevole programma
Il Progetto
Documento finale Contributo per un’agenda di politica del cambiamento
Bilancio finale delle iniziative promosse con la Conferenza