Si può pensare alla scuola come una voce della spesa pubblica e concentrarsi su ulteriori tagli, oppure assumerla sul serio come il “luogo in cui si costruisce il futuro” e trasformarla in voce di investimento. La scuola da elemento della crisi può diventare una risorsa per combattere la crisi, per sostenere la rinascita del nostro paese; dall’emergenzascuola alla priorità-scuola, risorsa condivisa della società. La scuola come occasione insostituibile di emancipazione, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a seguirla, in cui non si consideri Gianni inadatto bensì questa scuola inadatta a Gianni.
La scuola come tempo della vita, esperienza fondativa del diventare grandi perché non si diventa grandi da soli, si cresce insieme a qualcuno, insieme a tanti coetanei che diventano grandi con te e a tanti adulti che hanno a cuore il tuo futuro. La scuola come prima esperienza pubblica della nostra vita che ti deve accompagnare per tutta l’infanzia e tutta l’adolescenza, nel rispetto dell’infanzia e dell’adolescenza, assieme e non in alternativa a tante altre esperienze, con un suo compito specifico: contribuire a garantire a ciascuno quel livello di uguaglianza nel possesso degli strumenti di cittadinanza necessario per essere diversi, come ti verrà di essere
Quaderno Bentornato Insegnante!